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michelangelo tagliente 

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Vernaccia di San Gimignano: identità di un borgo, voce di un vino

2025-06-02 15:08

michelangelo tagliente

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Vernaccia di San Gimignano: identità di un borgo, voce di un vino

Tra le geometrie slanciate delle torri di San Gimignano e i filari che si distendono sulle colline circostanti...

Tra le torri slanciate di San Gimignano e i filari sulle colline, si è svolta la terza edizione di Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest, un incontro autentico tra vino e storia. Per due giorni, il bianco simbolo della Toscana ha animato il borgo, trasformandolo in un palcoscenico dove cultura e sapori si intrecciano.

La Vernaccia di San Gimignano non è solo un grande vino bianco, ma un vero simbolo culturale che attraversa i secoli. Fin dal Medioevo ha ispirato poeti e scrittori come Dante, Boccaccio e Folgòre da San Gimignano, arrivando fino a Francesco Redi che la definì “regina di tutti i vini bianchi”. Anche autori stranieri ne hanno celebrato la fama, contribuendo a tramandarne la storia.

Il legame tra la Vernaccia e San Gimignano è profondo e antico: gli Etruschi coltivavano già vigneti sulle colline tufacee più di duemila anni fa. Documenti medievali parlano di vigneti nella zona già nell’1032, e nei secoli la Vernaccia è stata presente sulle tavole di nobili e papi, così come nelle corti europee rinascimentali. Nel Novecento, grazie a Carlo Fregola e al Consorzio, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come la DOC nel 1966 e la DOCG nel 1993, segnando un vero rinascimento per questo vino.

Passeggiando nel borgo, ogni calice di Vernaccia restituisce il profumo di una storia che si rinnova da più di mille anni, facendo di questo vino e del territorio un’unica identità.

Nel cuore di San Gimignano, l’anteprima dell’annata 2024 ha presentato 80 campioni che mostrano una Vernaccia fresca, tesa e sapida, capace di dialogare con i gusti moderni e una cucina leggera e variegata. Le annate più vecchie, invece, rivelano un volto più strutturato e complesso, con una notevole capacità di evoluzione nel tempo.

Se segnali incoraggianti arrivano dai mercati internazionali, soprattutto dagli Stati Uniti, la presidente del Consorzio Irina Guicciardini Strozzi ricorda come le nuove norme rafforzino il legame con la Toscana, aumentando la visibilità globale del vino.

Nel 2026 si celebreranno i 750 anni dalla prima menzione storica della Vernaccia e i 60 anni della DOC: traguardi importanti per un vino antico che continua a parlare con intelligenza al presente.

Scoprire la longevità della Vernaccia
C’è un momento in cui la Vernaccia di San Gimignano rivela appieno il proprio carattere: è quando si varcano le soglie delle cantine del territorio, accolti dai produttori che aprono le loro riserve più intime. Tra le colline e i silenzi della campagna si possono assaggiare vecchie annate custodite con cura, capaci di raccontare la straordinaria capacità di invecchiamento di questo bianco toscano.

Annate come la 2016, la Riserva “Fiora” 2018 di Fornacelle, la Riserva 2019 “Signorina Vittoria” di Tollena, la Riserva “Vigna Solatìo” 2012 di Falchini, o la verticale Cesani 2020–2015 mostrano come la Vernaccia non perda freschezza e struttura nel tempo, ma si trasformi in un vino più complesso e profondo. Le note agrumate e saline lasciano spazio a profumi di erbe secche, miele, spezie e a una mineralità che racconta il legame con il terreno.

In Toscana, regione storicamente votata ai rossi, la Vernaccia di San Gimignano resta l’unica DOCG bianca, un tratto distintivo che oggi si conferma punto di forza, testimoniato dalla sua sorprendente longevità.

Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest è un festival che celebra non solo un vino, ma una comunità che da secoli ne cura il valore. Con il supporto del Consorzio, del Comune e di tutta la filiera, San Gimignano si conferma laboratorio vivo di esperienze sensoriali, dove ogni calice racconta storia, lavoro e accoglienza.

 

Between the slender towers of San Gimignano and the vineyards stretching across the surrounding hills, the third edition of Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest took place, an authentic meeting of wine and history. For two days, Tuscany’s emblematic white wine brought the medieval village to life, turning it into a stage where culture and flavors blend together.

Vernaccia di San Gimignano is not just a great white wine, but a cultural symbol that spans centuries. Since the Middle Ages, it has inspired poets and writers like Dante, Boccaccio, and Folgòre da San Gimignano, up to Francesco Redi, who crowned it “queen of all white wines.” Foreign authors have also celebrated it, helping to preserve its legacy.

The bond between Vernaccia and San Gimignano is deep and ancient: the Etruscans cultivated vineyards on the tuff hills more than two thousand years ago. Medieval documents mention vineyards in the area as early as 1032, and over the centuries Vernaccia has graced the tables of nobles and popes, as well as European Renaissance courts. In the 20th century, thanks to Carlo Fregola and the Consortium, it earned prestigious recognitions like the DOC in 1966 and DOCG in 1993, marking a true rebirth for this wine.

Walking through the village, every glass of Vernaccia carries the scent of a history renewed for over a thousand years, making the wine and territory one single identity.

In the heart of San Gimignano, the preview of the 2024 vintage showcased 80 samples revealing a fresh, sharp, and savory Vernaccia, perfectly suited to modern tastes and light, varied cuisine. Older vintages, instead, reveal a more structured and complex character with remarkable aging potential.

While encouraging signs come from international markets, especially the US, Consortium president Irina Guicciardini Strozzi points out how new regulations strengthen the connection with Tuscany, boosting global recognition.

In 2026, the 750th anniversary of the first historic mention of Vernaccia and the 60th anniversary of the DOC will be celebrated—important milestones for an ancient wine that still speaks intelligently to the present.

Discovering Vernaccia’s Longevity
Vernaccia di San Gimignano reveals its true character when visiting local wineries, where producers open their most treasured cellars. Among the hills and quiet countryside, tasting well-kept older vintages tells the story of this white’s extraordinary aging ability.

Vintages like 2016, the “Fiora” 2018 Reserve by Fornacelle, the 2019 “Signorina Vittoria” Reserve by Tollena, the 2012 “Vigna Solatìo” Reserve by Falchini, or the Cesani vertical tasting from 2020 to 2015 show how Vernaccia maintains freshness and structure over time, transforming into a deeper, more complex wine. Initial citrus and saline notes evolve into aromas of dried herbs, honey, spices, and a mineral quality that reflects its soil.

In Tuscany, a region traditionally focused on reds, Vernaccia di San Gimignano remains the only white DOCG—a unique trait that has become a strength, proven by its surprising longevity.

Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest celebrates not just a wine, but a community that has safeguarded its value for centuries. Supported by the Consortium, the Municipality, and the entire production chain, San Gimignano is a living laboratory of sensory experiences, where every glass tells a story of history, work, and hospitality.