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michelangelo tagliente 

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La stagione dell’olio nuovo taggiasco nei Borghi di Ponente

2025-09-30 07:28

michelangelo tagliente

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La stagione dell’olio nuovo taggiasco nei Borghi di Ponente

L’oro sempreverde del Ponente

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Ci sono luoghi in cui l’autunno non si misura nei rossi del foliage, ma nel verde che resiste. È il caso dei Borghi di Ponente – Cervo, Diano Arentino e Villa Faraldi – dove le vie di pietra si affacciano sul mare e le colline si rivestono della chioma instancabile degli olivi. Non sono giganti ma arbusti addomesticati dalla mano dell’uomo, che li ha scolpiti nei secoli in forme eleganti, capaci di resistere al vento e di offrire, stagione dopo stagione, il loro frutto più prezioso: le olive taggiasche.

Arrampicate sui muretti a secco, tra poggi d’ardesia e macchia mediterranea di corbezzolo e lentisco, le taggiasche raccontano di una Liguria autentica, indomita e gentile al tempo stesso. Non è un caso se, proprio a settembre 2025, queste piccole perle verdi hanno ottenuto dall’Unione Europea il marchio I.G.P.: un riconoscimento che celebra un’identità antica e ribadisce il legame profondo tra territorio e prodotto. Un traguardo inseguito per quasi trent’anni e oggi finalmente realtà.

L’oro sempreverde del Ponente

Chi conosce l’olio taggiasco sa bene che la sua forza sta nella delicatezza: un extravergine leggero, digeribile, capace di accompagnare i piatti senza sovrastarli, con note che ricordano la mandorla, il pinolo, a volte il carciofo o la mela verde. È l’olio che profuma di Liguria, che restituisce al palato la freschezza del mare e la testarda bellezza delle colline.

Ma la Taggiasca non è solo un frutto da spremere: è un patrimonio culturale. Camminando sulle antiche mulattiere che collegano i borghi, capita di imbattersi in cappelle rurali, gumbi e vecchi frantoi che ancora parlano di comunità, di mani che lavoravano insieme, di storie intrecciate intorno a un filo d’olio.

“Sulle strade di pietra”: la Via dei Gumbi

A Villa Faraldi questa memoria prende nuova vita con il progetto “Sulle strade di pietra” – La Via dei Gumbi: un itinerario che non è solo trekking, ma immersione in un paesaggio produttivo e umano. Dai Molini al frantoio seicentesco di Nuccio, miracolosamente intatto e pronto a diventare museo diffuso, il percorso intreccia natura, architettura rurale e storia sociale, con il profumo del rosmarino che accompagna ogni passo.

Tre esperienze da vivere

Chi vuole assaporare davvero la stagione dell’olio nuovo nei Borghi di Ponente può lasciarsi guidare da tre tappe emblematiche:

  • Azienda Agricola Beronà (Diano Arentino)
    Tra ulivi che guardano il mare da trecento metri d’altitudine, degustazioni guidate svelano la varietà di espressioni della Taggiasca: dall’olio extravergine monocultivar alle olive in vaso, fino ai vini della cantina. Un percorso che intreccia antica manualità e sensibilità contemporanea.
  • Agriturismo La Rocca (Villa Faraldi)
    Qui l’esperienza passa dal campo al frantoio: passeggiate tra ulivi secolari, visite guidate e assaggi di oli monovarietali e olive in salamoia. Un’immersione nel saper fare contadino, che restituisce il senso della continuità tra generazioni.
  • Gumbo del Metre (Cervo)
    Un antico frantoio restaurato che oggi ospita “Aperigumbo”: un momento conviviale fatto di olio nuovo, focacce e sapori locali, con la possibilità di visitare il museo dell’olio. Un’occasione per comprendere come questo “oro verde” abbia plasmato paesaggio, cultura e vita quotidiana.

Un autunno che sa di Liguria

Nei Borghi di Ponente l’autunno non si limita a scaldare i colori, ma rinnova un rito: quello della raccolta delle olive e della nascita dell’olio nuovo. Un rito che unisce la fatica alla festa, la memoria al futuro, e che oggi si arricchisce di un riconoscimento atteso a lungo. Camminare tra i muretti a secco, fermarsi in un frantoio, assaggiare un filo d’olio su una fetta di pane: è così che la Liguria del Ponente racconta se stessa, senza bisogno di effetti speciali. Solo con la bellezza semplice e persistente di un paesaggio che sa resistere e donare.

The Season of New Taggiasca Olive Oil in the Borghi of Ponente

There are places where autumn is not measured by the reds of foliage but by the green that endures. This is the case of the Borghi of Ponente – Cervo, Diano Arentino, and Villa Faraldi – where stone streets overlook the sea and the hills are cloaked in the tireless canopy of olive trees. Not towering giants but shrubs tamed by human hands, sculpted over centuries into elegant forms that withstand the wind and, season after season, offer their most precious fruit: the Taggiasca olive.

Clinging to dry-stone walls, among slate slopes and Mediterranean scrub of strawberry tree and mastic, Taggiasca olives tell of an authentic Liguria, both indomitable and gentle. It is no coincidence that, in September 2025, these small green pearls obtained I.G.P. status from the European Union: a recognition that celebrates an ancient identity and underscores the deep bond between land and product. A milestone pursued for almost three decades and now finally achieved.

The Evergreen Gold of Ponente

Those familiar with Taggiasca olive oil know that its strength lies in its delicacy: a light, highly digestible extra virgin that accompanies dishes without overpowering them, with notes reminiscent of almond, pine nut, sometimes artichoke or green apple. It is an oil that carries the scent of Liguria, returning to the palate the freshness of the sea and the stubborn beauty of the hills.

But Taggiasca is not only a fruit to be pressed: it is cultural heritage. Walking along the ancient mule tracks that connect the villages, one encounters rural chapels, gumbi, and old mills that still speak of community, of hands working together, of stories woven around a thread of oil.

“On the Stone Paths”: The Via dei Gumbi

In Villa Faraldi, this memory takes on new life with the project “On the Stone Paths” – The Via dei Gumbi: an itinerary that is more than trekking, it is an immersion in a productive and human landscape. From Località Molini to Nuccio’s 17th-century mill, miraculously intact and soon to become an open-air museum, the path intertwines nature, rural architecture, and social history, with the fragrance of rosemary accompanying every step.

Three Experiences to Live

To truly savor the season of new olive oil in the Borghi of Ponente, three emblematic stops are worth exploring:

  • Azienda Agricola Beronà (Diano Arentino)
    Among olive groves overlooking the sea from 300 meters above, guided tastings reveal the many expressions of Taggiasca: from monocultivar extra virgin olive oil to jarred olives and the estate’s wines. A journey that weaves ancient know-how with contemporary sensibility.
  • Agriturismo La Rocca (Villa Faraldi)
    Here the experience flows from grove to mill: walks among centuries-old Taggiasca trees, guided visits, and tastings of monovarietal oils and brined olives. An immersion in rural craftsmanship that preserves the continuity of generations.
  • Gumbo del Metre (Cervo)
    A restored ancient mill now hosting “Aperigumbo”: a convivial moment featuring new olive oil, focaccia, and local flavors, combined with a visit to the oil museum. An opportunity to understand how this “green gold” has shaped landscape, culture, and everyday life.

An Autumn that Tastes of Liguria

In the Borghi of Ponente, autumn is not just about warm colors but about renewing a ritual: the olive harvest and the birth of new oil. A ritual that blends toil with celebration, memory with future, and that now shines even brighter thanks to long-awaited recognition. Walking along dry-stone walls, pausing in a mill, tasting a drizzle of oil on a slice of bread: this is how western Liguria tells its story – with the simple, enduring beauty of a landscape that knows how to resist and to give.

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